martedì 18 settembre 2007

Casabella 756

Il numero 756 è dedicato nelle intenzioni, copertina ed editoriale, al nuovo edificio del New York Times di Renzo Piano ma non in ulteriori contenuti, dato che poi non se ne parla oltre, rimandando gli approfondimenti in occasione del completamento imminente dell'opera. Un editoriale, quello firmato Francesco Dal Co, che non si discosta dall'ordinario illustrando velocemente un pò di dati dell'intervento di Piano sulla già menzionata torre che ospiterà gli uffici del NY Times.
Le tre parti principali in cui è strutturato questo numero di giugno 2007, sono tre: 'architetture giapponesi', 'università' e 'opere e progetti recenti'.
Vediamo brevemente le opere pubblicate e analizzate iniziando con una rassegna di interessanti architetti nipponici.

Architetture giapponesi:
- Satoshi Okada, Casa a Wakabadai, Kanwasaki, Giappone;

- Hiroki Tanabe, Shin Yokoo, Studio dentistico e abitazione, Nagano, Giappone;

- Takashi Yamaguchi, Tempio Bianco, Kyoto, Giappone;

- Katsuiro Miyamoto, Casa Nave, Nishinomiya, Giappone.

Università:
Qui devo segnalare subito l'articolo di apertura tema di Giancarlo De Carlo dal titolo "Università: dall'elite alla massa", a cui seguono poi sei progetti.

- Joao Batista Vilanova Artigas, Facoltà di architettura e urbanistica, San Paolo del Brasile, 1961;

- Nasrine Seraji, Ampliamento della scuola di Architettura di Lille Villenueve-d'ascq, Francia;

- Tod Williams, Billie Tsien, Skirkanich Hall, Università della Pennsylvania, Filadelfia;

- Luciano Pia, Scuola di Biotecnologie, Torino;

- MGF Architekten, Ampliamento dell'università delle scienze applicate, Aalen, Germania;

- Alejandro Aravena, Lorena Andrade, Riordino della scuola di Architettura della Pontificia università Cattolica, Santiago del Cile.

Opere e progetti recenti:
- Franco Purini, Complesso parrochiale di San Giovanni Battista, Lecce;

- Gae Aulenti, Nuova sede dell'istituto Italiano di cultura, Tokyo;

- Eduardo Souto De Moura, Torre Burgo, Porto.

A proposito dell'ultimo progetto, Torre Burgo di E. Souto de Moura, è molto interessante l'articolo "E' preferibile essere buoni o interessanti?" di Francesco Dal Co. Inserisco qui di seguito un piccolissimo estratto, preso dall'inizio, dopo averlo letto converrete con me che vale la pena cercarlo per leggerlo tutto: " Mies Van Der Rohe non aveva dubbi: meglio ''buoni'', ovvero ''good'', che interessanti. Ma cosa significa per un architetto "essere buono"? Mies, che questa domanda se l'era posta più volte, rispondeva così: vuol dire "abbandonare l'originalità e realizzare ciò che è necessario. In altre parole: servire invece che dominare...persistere nell'umiltà, rinunciare all'effetto e compiere fedelmente il necessario e il giusto" ".

Per la parte dedicata ai libri questo numero presenta, nell'articolo "Nel centenario della nascita di Carlo Scarpa" di Orietta Lanzarini, la recensione di ben cinque libri dedicati all'architetto veneto:
- I disegni di Carlo Scarpa per Castelvecchio, a cura di A. Di Leto, Regione del Veneto, Marsilio, Venezia 2006;
- Carlo Scarpa. I disegni per la tomba Brion. Inventario, a cura di E. Terenzoni, Electa, Milano 2006;
- V. Zacchettin, Carlo Scarpa. Il complesso monumentale Brion, Regione del Veneto, Marsilio, Venezia 2005;
- Carlo Scarpa e il museo Revoltella, a cura di G. Ceiner e M. Masau Dan, Edizioni del Comune di Trieste, Trieste 2006;
- Carlo Scarpa. La Fondazione Querini Stampalia a Venezia, saggi di F. Dal Co e S. Polano; fotografie di P. Terrassan, Electa, Milano 2006.

Chiude, come consuetudine, una fotografia del complesso Johnson Wax di F.L. Wright scattata dal fotografo E. Stoller.

Joystar

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