mercoledì 25 giugno 2008

Casabella 767

Casabella 767 - Giugno 2008

Ed ecco che finalmente, dopo diversi numeri "normali", ne arriva uno che fa piacere, a mia personalissima opinione, avere nella propria libreria. A partire dai contenuti, dalla loro disposizione e della loro forma, si può evincere che ci si trova di fronte ad uno di quei numeri particolarmente ben riusciti e sicuramente sopra la media. Ovviamente non lo stò incensando (e non è mia intenzione farlo) ma non faccio mistero che, questo mese, mi sono sentito abbastanza soddisfatto della lettura (in senso generale) e non voglio certo farne mistero limitandomi ad uno dei soliti elenchi di quello che contiene.
Andiamo pure a scoprire i motivi delle mie affermazioni.
Come anticipato nello scorso numero (766), anche questo mese vede l'apertura dedicata all'insegnamento dell'architettura. Dopo Le Corbusier, nel numero precedente, stavolta tocca a Mies Van Der Rohe. La "lezione" inserita è un'interessante lettura dove Mies si esprime a 360° sulla relazione dell'apprendimento dell'architettura collegato alla vita e alla conoscenza individuale (non per nulla è intitolato "L'insegnamento e i valori"). Non voglio rovinarvi la lettura mettendo stralci dei passaggi più significativi presi quà e là, ma almeno la frase iniziale (testo estratto dal telegramma che Mies inviò a Pevsner...vedere la rivista per i dettagli...) vorrei inserirla, principalmente perchè racchiude in pochi termini una delle basi della professione dell'architetto/progettista che in tanti spesso dimenticano: "Visualization of space must be supported by structural knowledge, Design without structural knowledge will result in dilettantism. For this reason we make construction a prerequisite to architectural planning".
I contenuti interni sono dedicati ad un unico tema: Le ville.
La disposizione dei progetti presentati è semplice ma di ottima consultazione: si inizia con un'opera famosa di un maestro dell'architettura, si prosegue con l'esposizione delle attuali e si chiude con un'altra, attrettanto famosa, di un altro grande maestro. Tutti i progetti hanno ampie fotografie e, importante, sono presenti molte tavole sia dei piani/sezioni che particolari costruttivi (devo essere sincero, quando nella recensione di un'opera non trovo tavole e/o queste sono poco leggibili avverto sempre come un senso di disagio).
Ed ora un bell'elenco delle ville recensite.
Si inizia con:
- Alvar ed Elissa Aalto, la maison Carrè.
Dopo seguono otto progetti attuali:
- Denton Corker Marshall, Wilson House, Yarra Valley, Australia;
- Tham & Videgard Hansson, Archipelago House, Stoccolma, Svezia;
- Katsufumi Kubota, T-house, Kanagawa, Giappone;
- Charles Pictet, Villa Naja, Frontenex, Ginevra;
- Shigeru Ban, Furniture House 5, Sagaponack, Long island, New York;
- Chenchow & Little, Semi-detached House, Bronte Beach, Sydney;
- Mathias Klotz, Casa Oks, Punta del Este, Uruguay;
- Anton Garcia-Abril, Casa Martemar, Benahavis, Spagna.
Chiude la carrellata:
- Mies Van Der Rohe, La Casa Farnswoth con un'interessante approfondimento su questa (arci?) nota opera di architettura.
In chiusura, per "la biblioteca dell'architetto" è recensito, da Leo Shubert, il libro-catalogo "Le Corbusier - Le arti al servizio dell'architettura".
In ultima pagina, sempre in occasione degli ottant'anni della rivista, è presente la copertina di "Casabella continuità" n° 240 del giugno 1960. Ossevandola è possibile vedere che si trattava di un numero speciale dedicato a Peter Beherens. Ma sbaglio opure oggi si vedono numeri speciali con molta difficoltà? La butto lì: non sarà forse per la necessità di poter pubblicare e vendere le monografie a parte? ...ehm...
Comunque, se sono stato troppo entusiasta di questo bel numero 767 potete, come sempre, farmi notare le cose che secondo voi non vanno nei commenti sottostanti.

Joystar

lunedì 16 giugno 2008

Transmitting Architecture 2008

Solitamente non sono un newser. Ne ho il tempo per farlo ahimè. Dato che passavo dalle parti di correnti d'architettura, (cosi Joy non dirà che non mi faccio mai sentire) ne aprofitto per fare una breve segnalazione.
Siccome, il mio amico progettista isolano, era tutto contento dell'evento Festarch, allora segnalo che anche dalle mie parti, a Torino, si tiene un grande evento di architettura.
Infatti dal 29 giugno al 3 luglio si tiene nel capoluogo piemontese il "XXIII Congresso Mondiale di Architettura". Ci saranno tantissimi nomi dell'architettura internazionale e tanti appuntamenti e interventi. Il congresso è organizzato dall'unione internazionale degli architetti (UIA) e tutte le informazioni in merito le trovate sul sito ufficiale: cliccando qui.

Reason

domenica 8 giugno 2008

Casabella 766

Casabella 766 - Maggio 2008

Altra minirecensione scritta in ritardo. Perciò non ho, ahimè, approfondimenti da proporre ma mi limito ai contenuti.

Un breve intro ci indica subito la direzione che avranno i titoli di apertura della rivista a partire da questo numero e per una serie non specificata di numeri seguenti, in occasione dell'ottantesimo compleanno, ovvero l'insegnamento dell'architettura.
Si inizia con una "lezione" di Le Corbusier. Una visione, che definirei, molto pragmatica della materia da parte del famoso architetto che andrebbe letta (più volte!) da tutti gli studenti di architettura. Quando si studia Le Corbusier difficilmente uno studente si imbatte in questo tipo di scritti, eppure in questi è contenuto molto del vero spirito del maestro francese.
Ma addentriamoci nei contenuti del numero.
Due sono le aree tematiche proposte in questo numero: "i luoghi di lavoro" e "abitazioni unifamiliari".
Nel primo abbiamo:
- Silvia Dainese, Centro logistico e spazi commerciali, Vicenza;
- David Chipperfield, Uffici e studi televisivi, Glasgow, Scozia;
- Graber & Steiger, Una fabbrica tra i campi, Hagendorn, Svizzera;
- Barkow Leibinger, Campus Trumpf, Ditzingen, Germania;
- Lo speciale: Olivetti e Ivrea 1937-2007, con tre progetti in sequenza temporale:
- Luigi Figini e Gino Pollini, Officina ICO Centrale, 1937;
- Eduardo Vittoria, Centrale Impianti, 1956;
- Giacopelli Architetti, Restauro ICO Centrale, 2007.
Nel seconto tema, ovvero "abitazioni unifamiliari" sono presenti:
- Alvaro Siza, Casa do Pego, Sintra, Portogallo;
- Eduardo Souto De Moura, Casa "Bom Jesus" II, Braga, Portogallo.
Segue l'annuncio di una conferenza organizzata per l'occasione degli ottant'anni di Casabella intitolata "cosa ho imparato dall'architettura". Si terrà il 20 giugno presso la Cava Cengelle e interverranno Alvaro Siza e Eduardo Souto De Moura. Per partecipare, visti i posti limitati all'interno della cava, bisogna essere iscritti presso l'email messa a disposizione (la scrivo qui nel caso qualcuno fosse interessato, sempre che siano rimasti posti disponibili, eventi.casabella@mondadori.it ).
Collegato quindi agli ottant'anni della rivista segue un breve articolo e alcune foto della Cava Cengelle situata a Pederiva di Grancona, Vicenza.
Per lo spazio "la biblioteca dell'architetto" è presente un'interessante recensione (nell'articolo "DWB/HMS L'unione fa la forza" di Alberto Muffati) di due libri: "100 Jahre Deutscher Werkbund - 1907-2007 a cura di W. Nerdinger, Prestel, Monaco-Berlino-Londra-New York 2007" e "Haefeli Moser Steiger - Die Architekten der Schweizer Moderne a cura di S. Hildebrand, B. Maurer, W. Oechslin, GTA, Zurigo 2007".
Chiude, in ultima pagina, la copertina di "Costruzioni" n° 193 del marzo 1946.

Joystar

mercoledì 4 giugno 2008

Festarch 2008, piccole considerazioni



Terminato da ormai diversi giorni il Festarch, ho deciso di buttare giù qualche piccola nota. Così, giusto per avere una memoria di quello che si è visto nei tre giorni (in realtà io ho potuto partecipare solo al primo) di manifestazione.
L'evento, che cominciava venerdì 30 (il giorno 29 era dedicato ad una conferenza di apertura tenutasi la sera ma nulla di più) non ha visto, almeno per quella che può essere la mia testimonianza, un grandissimo afflusso di pubblico. Ovviamente paragonato alla marea di persone che lo scorso anno aspettavano l'apertura della mostra. Quest'anno infatti alle 10,30 eravamo ben pochi davanti ai cancelli, una decina di persone in tutto. Ho avuto occasione di verificare che molti degli stands non erano ancora pronti all'apertura. Subito comunque ci si è trovati di fronte a quello che secondo me il vero punto debole (ovviamente voluto per concentrare tantissimi interventi in soli 3 giorni) dell'organizzazione di eventi simili: l'impossibilità di poter fisicamente partecipare ai vari interventi nelle diverse sale preposte. Infatti sia alla sala 1 (dove c'era l'intervento di Francesco Erbani dal titolo "L'Italia maltrattata") che nella sala 4 (dove invece alcuni studi italiani presentavano loro opere) l'afflusso di persone era decisamente basso (non più di 40 persone nella 1 e poche, forse una decina, in sala 4). Tutti ovviamente aspettavano l'evento clou della mattinata. Ovvero l'intervento di OMA sul progetto per il recupero del quartiere Sant'Elia di Cagliari. Infatti la sala si è riempita ben oltre i posti disponibili. Io ho dovuto seguire stando in piedi ma credo che ne sia valsa la pena: Floris Alkemade di OMA ha spiegato i punti principali del progetto con semplicità e cura per i particolari. E' stato molto interessante, peccato solo per la lentezza indotta dal cambio microfono tra lui e l'interprete. Io avrei preferito seguirmi l'intervento tutto in inglese, sarebbe stato più godibile...sarà che probabilmente non mi accontento mai.
C'erano anche diverse mostre visitabili liberamente e svincolate dal dictat degli interventi sovvrapposti: tra queste abbiamo apprezzato il plastico e le varie stampe che illustravano il piano per la miniera Monteponi di Herzog & De Meuron e l'esposizione video curata da Inarch Sardegna: Costeras_videos (una rassegna di progetti che hanno partecipato al concorso per la riqualificazione di 8 borgnate marine). Curioso anche l'evento in Sala Man2 intitolato "tour della vittima" e curato da L. Boscani e dal MAN di Nuoro (brevemente si trattava di un percorso all'interno della città che toccava vari luoghi testimoni di eventi successi nel corso della storia cittadina).
Una delle altre cose che, secondo me, avrebbe dovuto essere pianificata meglio è il posizionamento di alcuni interventi. Sono decisamente deluso di non aver potuto assistere all'incontro con Rem Koolhaas, ma non si può mettere un'intervento interessante come quello alle 22.00. Bisognava considerare anche il fattore collegamenti e trasporti. Un evento che inizi alle 22 richiede per ovvie ragioni che chi vi partecipa possa poi avere i mezzi per poter rientrare e sopratutto gli studenti ne sono usciti svantaggiati. Io poi che stò a 50km dalla città sarei dovuto rientrare tardissimo e, dopo una giornata non certo leggera, ero troppo stanco ed ho dovuto rinunciare all'idea di andarci.
Vedo che mi sono dilungato, chiudo qui lasciando la possibilità, se qualcuno avesse visto interventi nei giorni della manifestazione e volesse scrivere le proprie impressioni di postarle nei commenti. Provvederò poi a metterle in evidenza in seguito a questo testo.

Joystar

PS: alcune foto realizzate con/e da Pat, che per fortuna che si è ricordato la macchina fotografica, io l'avevo decisamente dimenticata, (per inciso, le 2 ore di fotoritocco per metterle online me le sono sorbite io...), la mattina del 30 maggio. Cliccarci sopra per ingrandirle.


Il cortile principale nell'ingresso alla mostra.


Nel cortile era presente una scultura dell'artista Pinuccio Sciola.


Il cortile interno della manifattura. Notare come il tema grafico venga ripetuto un pò in ogni posto.


Le indicazioni nei cartelli alcune volte sono in inglese...


...altre volte in italiano!


Un particolare dell'esposizione del progetto di Herzog.


Qui una foto del plastico dello stesso.


Il plastico dell'intervento di OMA per Sant'Elia.


Uno scatto dalla conferenza di Floris Alkemade - OMA, purtroppo la qualità non è eccelsa ma con una macchina compatta non potevamo fare di più.


Altro scatto dalla conferenza di Alkemade - OMA.


La brochure che illustrava il piano.

domenica 1 giugno 2008

Casabella 765

Casabella 765 - Aprile 2008

Si tratta di un periodo, quello che attraversa Aprile-Maggio, che mi trova, per mille ed un motivo, ad essere sempre e costantemente impegnato. Come successe lo scorso anno, questo blog è uno dei primi a risentirne.
Chiusa qui la parentesi delle mie lentezze ed impegni personali, che suppongo interessino ben poco, andiamo a vedere cosa propone questo numero di Aprile 2008.
A qualche mese dalla scomparsa anche Casabella rende omaggio al grande designer italiano, sostituendo l'editoriale con un articolo, dal titolo "Struttura colore e luce", scritto da Ettore J. Sottsass.
Il numero si suddivide in tre temi principali, che identificano anche la tipologia dei progetti/opere recensiti: "abitazioni collettive", "abitazioni unifamiliari" e "Madrid-museo".
Nel primo abbiamo recensiti tre progetti:
- FOA, Foreign Office Architects, Complesso residenziale Carabanchel 16, Madrid;
- Miller & Maranta, Residenza Schwarzpark, Basilea;
- Alvaro Siza, Abitazioni sociali SAAL di Bouca, Porto.
Per "abitazioni unifamiliari" sono presenti due progetti:
- Paulo David, Casa a Funchal, Madeira, Portogallo;
- Carlos Ferrater, Casa per un fotografo, Delta del fiume Ebro, Tarragona.
Infine chiude, nella parte "Madrid-museo", un servizio piuttosto completo sull'ampliamento del museo del Prado ad opera di Rafael Moneo. Uno speciale molto curato sia come contenuti, approfondimenti e fotografie.
Si potrebbe poter anche dire dulcis in fundo se all'articolo sul Del Prado non seguisse, in chiusura, l'intervento di Herzog & De Meuron denominato Caixaforum, un'interessante lavoro di recupero di vecchi edifici in mattoni, sempre a Madrid, trasformati in spazi espositivi.
Per l'immancabile "la biblioteca dell'architetto" è presente la recensione (di Federico Bellini nell'articolo "Tra le pieghe dell'architettura e i nodi della vita") del libro "Giovanni Michelucci 1899-1990" di C. Conforti, R. Dulio, M. Marandola, Electa, Milano 2006.
In ultima pagina si chiude con l'immagine della copertina del numero 87 del marzo 1935.

Joystar

PS: a questo numero si trovava in allegato lo speciale "Nuove chiese italiane 4", 18 progetti commissionati dalla CEI.