venerdì 31 agosto 2007

Festarch: lezione di J. Herzog (Aggiornamento)

Un piccolo aggiornamento sulla news di ieri.
Per la chiusura ufficiale del Festarch, tenutosi in Sardegna dal giugno scorso, sarà presente, oltre al già citato Herzog, anche Steven Holl che terrà a sua volta una lezione sul recupero e la trasformazione della miniera di S.Giovanni il 30 settembre prossimo.
La notizia e altre informazioni si possono trovare al link seguente: http://www.unica.it/pub/7/show.jsp?id=3590&iso=19&is=7
Nella stessa pagina si parla di 150 studenti laureandi, selezionati tra i migliori dei politecnici di Torino e Milano. Ed io mi chiedo: tra gli studenti dell'ateneo cagliaritano non c'enerano di meritevoli per partecipare a questo seminario? Parafrasando i libri di Analisi matematica, lascio la risposta come esercizio al lettore.

Joystar

giovedì 30 agosto 2007

Festarch in Sardegna: nuova lezione di J. Herzog

Continua con nuove iniziative il FestArch che si è tenuto a Cagliari (ed Alghero) a fine giugno scorso (Si veda l'intervento FESTARCH Il Primo Festival di Architettura in Sardegna del 10 luglio).
Il 3 settembre infatti si terrà, nell'aula magna della facoltà di ingegneria di Cagliari, una lezione magistrale di Jacques Herzog dal titolo "Il progetto di recupero della miniera Monteponi". L'annuncio è presente sulla hompage del sito Festarch : http://www.festarch.it/ dove, purtroppo, non ci sono altre informazioni inerenti la nuova iniziativa, quindi per tutti gli interessati l'appuntamento è per lunedì 3 settembre alle ore 17,30.
Fa senz'altro piacere vedere nuovamente Herzog a Cagliari e l'evento sarà seguito per quanto possibile o da me oppure da Pat per un eventuale post qui sul blog.

Joystar

lunedì 20 agosto 2007

Casabella 755

Numero votato all'argomento urbanistico questo 755 ed, in tema, porta in dote un editoriale che esprime chiaramente la posizione del Prof. F. Dal Co con un titolo "che fare per le città?".
In sintesi, l'articolo si concentra nell'indicare il progetto unitario per l'autostrada M-30 di Madrid come un esempio da seguire se si vuol portare avanti un concreto discorso urbanistico. Insomma un'editoriale che consiglio di leggere.

Ma veniamo ai contenuti di questo numero di maggio 2007:

La prima parte è dedicata all'argomento "Torino" con una serie di articoli e servizi dedicati alla Torino Post-olimpica. Interessante la mappa a pag. 18 che indica tutti gli interventi che sono stati realizzati, o che sono in fase di realizzazione, sulla città in occasione del succitato intervento sportivo. Segnalo inoltre il saggio su Franco Levi - Un maestro della Scienza delle Costruzioni - Palazzo Vela Torino 1960.

La parte centrale è indicata con "edilizia sociale" e rappresenta un pò l'insieme di progetti più interessanti del numero. Mi riservo un commento sul fatto di aver utilizzato la dicitura "edilizia sociale" che sa secondo me un pò di antiquato e che trovo poco indicato, secondo me ci stava meglio, visti i progetti seguenti, qualcosa come "urbanistica pubblica residenziale", ma, ripeto, è solo una mia considerazione. Chiusa la parentesi vediamo velocemente i progetti presenti:

Paredes pedrosa Arquitectos, 146 abitazioni sociali a Pradolongo, Usera, Madrid;
Babled Nouvet Reynaud Achitectes, Rinnovo urbano e alloggi, Saintes, Francia;
Niall McLaughlin Architects, Abitazioni a basso costo per il Peabody Trust, Silvertown, East London;
Quattro architetti e un masterplan (anche qui era meglio indicare "quattro collaborazioni tra architetti", ma lo so, sono io che sono forse un pò troppo pignolo):
Arata Isozaki e Akiko Takahashi+Tsukasa Sekkei, Christine Hawley+Sanny Architects, Kazuyo Sejima+Yamasei Sekkei, Elizabeth Diller+Misaki Design & Architects, Edilizia residenziale pubblica, Kitagata, prefettura di Gifu, Giappone.

Il numero continua con "scuole ieri/oggi", argomento che compare spesso in questo ultimo periodo su Casabella:
Si inizia con un bel servizio di Alberto Muffato su William Lescaze. Dopo sono presenti i seguenti progetti:
Carme Pinòs, Scuola Elementare, Castelldefels, Barcellona;
MMBB, Scuola Elementare, Campinas, Brasile;
Alessandro Contavalli, Scuola dell'infanzia, Ponticelli, Imola;

Inoltre è presente un minispazio per "opere e progetti recenti" con :
Alvaro Siza, Cantina vinicola Adega Mayor, Campo Maior, Portogallo.

Per lo spazio libri c'è la recensione, da parte di Nicholas Adams, del volume di Peter Blundell Jones, Gunnar Asplund, Phaidon Londra 2005.

Chiude il numero, come consuetudine, una foto del complesso Johnson Wax di Wright fatta dal fotografo E. Stoller.


Joystar

sabato 18 agosto 2007

Betile di Hadid confermato e Mostra opere di R. Piano

Due notizie di architettura, una freschisima e l'altra un pò meno ma molto interessante.
Iniziamo con la fresca: è ufficiale la costruzione del museo Betile a Cagliari, di cui ho già parlato in questo intervento qualche mese fa. Pare che Zaha Hadid abbia firmato per il progetto definitivo e a quanto si dice i lavori dovrebbero cominciare già nel 2008. Sono davvero curioso di vedere se il progetto si terrà fedele a quello che ha vinto il concorso oppure se ci saranno modifiche evidenti in quello definitivo.

L'altra notizia riguarda una mostra monografica in corso alla triennale di Milano sulle opere di Renzo Piano. La mostra è una celebrazione delle opere del nostro architetto più rappresentativo a livello internazionale in onore dei suoi 70 anni. Da visitare assolutamente, per chi può ovviamente. Ulteriori informazioni possono essere lette a questo indirizzo : http://www.exibart.com/notizia.asp/IDNotizia/20105/IDCategoria/1 .

Approfitto pure per salutare tutti coloro supportano questo, un pò traballante, blog. Ed ovviamente dare qualche ragguaglio sui prossimi interventi (i miei si intende): le recensioni dei numeri 755, 756 e 757 di casabella sono ormai quasi pronte ed inoltre stò valutando la possibilità di fare una versione tradotta in inglese e mi piacerebbe avere delle opinioni in merito (è un'idea sciocca? oppure inutile?...vale la pena provarci?...ai lingua madre inglese gliene frega qualcosa dei nostri interventi riferiti spesso solo all'architettura italiana? sono graditi ogni tipo di commenti).

Joystar

mercoledì 15 agosto 2007

Il Forum Building a Barcellona

Il Forum Building di Herzog e De Meuron e il Parco Litorale Nord di Abalos & Hereros
Da circa 20 anni a Barcellona si muove un impeto strano nel voler reinventare le più note tipologie di spazio pubblico. Si tratta di un processo che prevede una sorta di riqualificazione verticale della città, che parte dal sottosuolo, con l’impianto di depurazione per le acque, sopra di esso una piazza all’aperto e poi ancora torri ecc. L’impostazione risulta chiara e non si limita ad interpretare la città come una somma di singole aree, bensì come un succedersi di episodi uno accanto all’altro, che interagiscono tra di loro, nella massima libertà. Il Forum Universal de las Culturas del 2004 dà vita ad un nuovo impulso, si vuole definire un modello di città che s’ispira a valori più etici, che si muovono comunque verso avanguardia e innovazione.
Il Forum Building, progettato dagli architetti svizzeri Herzog e De Meuron, è un edificio celebrativo e rappresenta il simbolo del Forum del 2004. Si tratta di un edificio di forma triangolare di 180 m di lato, ubicato nel triangolo della strada Diagonal, La Rambla de Prim e la Ronda Litoral. L’edificio risulta rialzato pochi metri dal terreno (25mt.) e dà l’impressione di una grossa tenda blu che scende dall’alto. Le finestre sono a specchio e assomigliano a dei cocci di vetro rotti. L’edificio crea uno spazio pubblico coperto che dal punto di vista funzionale risulta essere estremamente flessibile, volto ad ospitare spazi museali dedicati alle culture del mondo, all’arte e al design.
All’interno della grande trasformazione urbanistica del Forum 2004 si inserisce il Parco Litorale Nord (detto anche Parco della Pace), ad opera degli architetti Abalos & Hereros. L’idea di questo parco nasce da una grande sensibilità nei confronti delle questioni ambientali e sembra voler tradurre l’idea di waterfront per cui il passaggio città-mare non è più necessariamente una linea, secondo gli stereotipi tradizionali, bensì una fascia e cioè un’area strutturalmente complessa composta da sistemi spaziali interconnessi, esteticamente, funzionalmente e socialmente individuabili in una unità complessiva. In questo progetto le componenti naturali paesaggistiche, mare, vento, sole, spiaggia sono utilizzate come materiali da costruzione. L’insieme è legato al tempo stesso alla città, al mediterraneo e al paesaggio industriale precedente.