giovedì 27 settembre 2007

Casabella 757

Il 757 di Casabella è un numero doppio nella forma, appartiene al bimestre luglio/agosto, ma praticamente normale nella sostanza (anzi sembra leggermente più "magro" del solito).
La copertina è tratta da un particolare scala del ViLA NM a New York di Ben Van Berkel.

Si inizia subito con un bel editoriale scritto dal Prof. Maurizio Del Conte del titolo "Il circolo vizioso degli appalti in Italia" che, come si intuisce, esamina in modo accurato la situazione italiana in materia di appalti (sia pubblici che privati).

Sono ben quattro le parti tematiche in cui è diviso questo numero: opere e progetti recenti, spazi per il pubblico, scuole, nuove strutture.

La prima, opere e progetti recenti, è spezzata in due per dare subito spazio al progetto di Ben Van Berkel, già citato in copertina, il ViLA NM a New York.

Seguono due progetti in "spazi per il pubblico":

- Steven Holl, Nelson Atkins Museum of Art, Kansas City;

- SANAA / Sejima + Nishizawa, Teatro e centro culturale De Kunstlinie, Almere, Olanda.

Il secondo progetto in "opere e progetti recenti" è:

- Studio Valle, Uffici Deutsche Bank, Milano.

Nella parte "scuole" (tema che da diversi numeri appare con frequenza nelle pagine di Casabella) abbiamo una analisi dell'edilizia scolastica, in questo caso spagnola, degli anni '30. Si parla tra le altre cose di GATEPAC (gruppo di architetti e tecnici spagnoli per il progresso dell'architettura contemporanea) e nel seguito vengono analizzate varie opere progettate da uno dei suoi più illustri rappresentanti Josè Luis Sert, e in particolare abbiamo:

- Scuola elementare, Palau-Solità i Plegamans, 1933;
- Pabellòn Escolar, Arenys de mar, 1935;
- Escuela Graduada el Puntarrò, Martorell, 1935;
- Escuela Graduada el Convent, Martorell, 1935.

Per "nuove strutture", ci sono recensite due opere:

- Cecil Balmond, Ponte Pedro e Inès, fiume Mondego, Coimbra, Portogallo;

- Dietmar Feichtinger, Passerella Simone de Beauvoir, Bercy-Tolbiac, Parigi.

Chiude il numero la recensione del libro: "Francesco Venezia. Le idee e le occasioni, Electa Milano 2006" nell'articolo "Maestro d'ombre" di Antonio Monestiroli.

Non sorprende ormai la presenza in chiusura di una foto di E. Stoller al complesso J. Wax di F.L.Wright.

Joystar

martedì 18 settembre 2007

Casabella 756

Il numero 756 è dedicato nelle intenzioni, copertina ed editoriale, al nuovo edificio del New York Times di Renzo Piano ma non in ulteriori contenuti, dato che poi non se ne parla oltre, rimandando gli approfondimenti in occasione del completamento imminente dell'opera. Un editoriale, quello firmato Francesco Dal Co, che non si discosta dall'ordinario illustrando velocemente un pò di dati dell'intervento di Piano sulla già menzionata torre che ospiterà gli uffici del NY Times.
Le tre parti principali in cui è strutturato questo numero di giugno 2007, sono tre: 'architetture giapponesi', 'università' e 'opere e progetti recenti'.
Vediamo brevemente le opere pubblicate e analizzate iniziando con una rassegna di interessanti architetti nipponici.

Architetture giapponesi:
- Satoshi Okada, Casa a Wakabadai, Kanwasaki, Giappone;

- Hiroki Tanabe, Shin Yokoo, Studio dentistico e abitazione, Nagano, Giappone;

- Takashi Yamaguchi, Tempio Bianco, Kyoto, Giappone;

- Katsuiro Miyamoto, Casa Nave, Nishinomiya, Giappone.

Università:
Qui devo segnalare subito l'articolo di apertura tema di Giancarlo De Carlo dal titolo "Università: dall'elite alla massa", a cui seguono poi sei progetti.

- Joao Batista Vilanova Artigas, Facoltà di architettura e urbanistica, San Paolo del Brasile, 1961;

- Nasrine Seraji, Ampliamento della scuola di Architettura di Lille Villenueve-d'ascq, Francia;

- Tod Williams, Billie Tsien, Skirkanich Hall, Università della Pennsylvania, Filadelfia;

- Luciano Pia, Scuola di Biotecnologie, Torino;

- MGF Architekten, Ampliamento dell'università delle scienze applicate, Aalen, Germania;

- Alejandro Aravena, Lorena Andrade, Riordino della scuola di Architettura della Pontificia università Cattolica, Santiago del Cile.

Opere e progetti recenti:
- Franco Purini, Complesso parrochiale di San Giovanni Battista, Lecce;

- Gae Aulenti, Nuova sede dell'istituto Italiano di cultura, Tokyo;

- Eduardo Souto De Moura, Torre Burgo, Porto.

A proposito dell'ultimo progetto, Torre Burgo di E. Souto de Moura, è molto interessante l'articolo "E' preferibile essere buoni o interessanti?" di Francesco Dal Co. Inserisco qui di seguito un piccolissimo estratto, preso dall'inizio, dopo averlo letto converrete con me che vale la pena cercarlo per leggerlo tutto: " Mies Van Der Rohe non aveva dubbi: meglio ''buoni'', ovvero ''good'', che interessanti. Ma cosa significa per un architetto "essere buono"? Mies, che questa domanda se l'era posta più volte, rispondeva così: vuol dire "abbandonare l'originalità e realizzare ciò che è necessario. In altre parole: servire invece che dominare...persistere nell'umiltà, rinunciare all'effetto e compiere fedelmente il necessario e il giusto" ".

Per la parte dedicata ai libri questo numero presenta, nell'articolo "Nel centenario della nascita di Carlo Scarpa" di Orietta Lanzarini, la recensione di ben cinque libri dedicati all'architetto veneto:
- I disegni di Carlo Scarpa per Castelvecchio, a cura di A. Di Leto, Regione del Veneto, Marsilio, Venezia 2006;
- Carlo Scarpa. I disegni per la tomba Brion. Inventario, a cura di E. Terenzoni, Electa, Milano 2006;
- V. Zacchettin, Carlo Scarpa. Il complesso monumentale Brion, Regione del Veneto, Marsilio, Venezia 2005;
- Carlo Scarpa e il museo Revoltella, a cura di G. Ceiner e M. Masau Dan, Edizioni del Comune di Trieste, Trieste 2006;
- Carlo Scarpa. La Fondazione Querini Stampalia a Venezia, saggi di F. Dal Co e S. Polano; fotografie di P. Terrassan, Electa, Milano 2006.

Chiude, come consuetudine, una fotografia del complesso Johnson Wax di F.L. Wright scattata dal fotografo E. Stoller.

Joystar

mercoledì 12 settembre 2007

FESTARCH: breve resoconto del 3 settembre

La giornata conclusiva, del secondo appuntamento del FESTARCH, il 3 settembre era importante per la presenza dell’Architetto Jacques Herzog, Premio Pritker 2001.
La lezione è iniziata con un piccolo disguido di orari: infatti nei cartelli esposti in facoltà era fissata per le ore 16, in internet invece per le ore 17:30; poi alla fine è iniziata con l’orario prefissato in loco e quindi abbastanza puntuale per chi è arrivato "in anticipo" rispetto all'orario in rete.
La serata è stata presentata dal Professor Ing. Antonello Sanna, uno degli organizzatori della manifestazione, e dal direttore della rivista Abitare, Stefano Boeri.

Tre i relatori:

1. Alberto Garutti, artista, docente della cattedra di Pittura dell’università di Brera, intellettuale nel rapporto tra arte, cultura e politica. Ha presentato alcune delle sue opere che ha realizzato in tutta Italia, che sono tra arte e paesaggio;
2. Aldo Bonomi, sociologo, ricercatore sociale. Esso ha osservato lo sviluppo locale e territoriale dal punto sociale e il confrontarsi delle ideologie del capitalismo e dello sviluppo.
3. Jacques Herzog. Ha illustrato alcune delle strategie architettoniche e urbanistiche su i diversi progetti che sta realizzando:

  • La trasformazione dell’area mineraria dismessa di Monteponi nel Sulcis-Iglesiente;

  • Il museo Vitra House a nord di Basilea;

  • Un museo a Londra;

  • La Cascia a Madrid;

  • Spazio Goya ( museo ) a Saragoza;

  • Museo Arte Parrocchiale a Long Island a N. Y.;

  • Sala Concerti a Amburgo;

  • Edificazione di uno stadio a Pechino.
Nella foto l'architetto Jacques Herzog durante l'esposizione.
Il Masterplan per la trasformazione dell’area di Monteponi, si basa sulla combinazione tra turismo, residenze turistiche, locali, cultura e sviluppo dell’impresa locale.
Attualmente si prevedono nella realizzazione:
- Circa 48 % per Hotel turistici
- Circa 23 % per residenze turistiche e locali
- Circa 22 % per cultura ( archivi, musei, università e centri congressi )
- Circa 6 % per workshop

Dopo la conferenza dell’architetto, ha preso la parola il governatore della Sardegna Renato Soru, per i vari ringraziamenti e per parlare della situazione sarda. In conclusione c'è stata la possibilità, da parte degli intervenuti alla conferenza, di fare delle domande l’architetto J. Herzog.