venerdì 27 luglio 2007

Mostra su Calatrava a Roma

Dopo numerosi impegni eccomi di nuovo sul blog con una ghiotta notizia, che ho visto segnalata ormai da più di un mese solo da Prof. Architetto e da cui, ovviamente, l'ho presa.
A partire dal 4 luglio e fino al 2 settembre si tiene, alle Scuderie del Quirinale, una mostra, curata da Tomàs Llorens, tutta dedicata a Santiago Calatrava.
Sono esposte circa novnta opere tra progetti, plastici, sculture e disegni vari.
Maggiori informazioni nella notizia data da Professione Architetto; nel link delle "Scuderie del Quirinale", e sul sito di Calatrava: http://www.calatrava.com/
La settimana prossima conto di essere a Roma e se possibile, sempre "se" riesco ad andarci, farò un bel resoconto qui sul blog.
Carolina

giovedì 26 luglio 2007

Il Guggenheim Museum

Il Solomon R. Guggenheim Museum, che fa parte del cosiddetto Museum Mile, è ubicato a Manhattan, nell’Upper East Side, al n. 1071 della Fifth Avenue, tra la East 88th e la East 89th Street.
Nel 1937 l’industriale del rame e collezionista Solomon R. Guggenheim, un ebreo di origine svizzera, istituì una fondazione finalizzata ad accogliere la sua collezione privata (la Guggenheim Collection of Non-Objective Paintings). Nel 1943 la baronessa Hilla Rebay von Ehrenwiesen affidò al celebre architetto Frank Lloyd Wright l’incarico di progettare per la Guggenheim Foundation (di cui era direttrice) una sede adeguata in grado di sostituire quella provvisoria in cui la preziosa collezione di arte astratta era ospitata dal 1939.
I lavori di costruzione del museo ebbero inizio solo nell’agosto 1957, dopo numerosi diverbi sul progetto insorti tra Wright e il direttore della fondazione James Johnson Sweeney, succeduto nel 1952 alla baronessa Rebay.
L’inaugurazione ebbe luogo nell’ottobre del 1959, sei mesi dopo la scomparsa dell’architetto Wright. Ulteriori spazi espositivi (tra cui la Tower Galleries, un edificio a dieci piani eretto dietro la costruzione originaria) furono ottenuti in seguito a lavori di ampliamento e di ristrutturazione diretti dall’architetto Charles Gwathmey e ultimati nel 1993. L’edificio appare esternamente come una spirale rovesciata in cemento bianco a quattro anelli che sale fino a una cupola di vetro a ca. 30 m d’altezza; all’interno la spirale si apre su di un vasto spazio centrale e viene percorsa dal visitatore partendo dall’alto e scendendo per una rampa elicoidale (lunga 432 m e con un’inclinazione del 3%) che si snoda lungo un spazio espositivo composto da oltre 70 nicchie e piccole gallerie in cui sono in mostra le opere d’arte del museo.

Progetto R&S - FUEL CELLS - H2&DIGEN

Soggetti attuatori

1. CRS4 surl – Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna
2. Consorzio Pisa Ricerche
3. CNR-IRC Napoli
4. Università degli Studi di Genova
5. EniTecnologie spa (San Donato Milanese)
6. Enel Produzione spa
7. Riello spa (Legnago)
8. Università degli Studi di Napoli Descrizione

L'idea di fondo di questo progetto è quella di integrare sistemi di produzione di idrogeno innovativi con impianti di generazione termoelettrica alimentati con combustibili fossili/biomasse o sistemi di termovalorizzazione di residui/rifiuti.
Si tratta di sviluppare ricerche e sperimentazioni che consentano di realizzare sistemi di produzione di idrogeno e separazione di CO2 presso siti che impieghino combustibili tradizionali e non, con l'obiettivo di ridurre al minimo il costo di produzione di questo nuovo vettore energetico e di minimizzare l'impatto ambientale.
Un elemento necessario per sviluppare quest'idea è la determinazione dell'intervallo di purezza dell'idrogeno prodotto che influenza le prestazioni dei sistemi finali che lo utilizzano. Noto il livello di purezza, il punto fondamentale da studiare è l'integrazione tra il sistema di produzione di idrogeno e i sistemi che tradizionalmente impiegano i combustibili di partenza, studi che permettono di selezionare i processi più idonei e/o sviluppare nuovi processi e nuove tecnologie di produzione particolarmente economiche ed ambientalmente compatibili. Per quanto riguarda la purezza è necessario valutare il comportamento dei diversi componenti destinati all'impiego dell'idrogeno.
In linea di principio i sistemi che possono utilizzare idrogeno nella generazione elettrica distribuita sono le microturbine, le celle a combustibile, i sistemi termofotovoltaici e i motori Stirling. Mentre per le celle, stante l'attuale tecnologia, è necessaria un'elevata purezza, per le microturbine e gli altri microgeneratori questa caratteristica è meno stringente.
Va comunque considerato che la combustione di idrogeno nelle turbine a gas produce ossidi di azoto in quantità maggiori che nella combustione a metano per cui vengono investigati, per raggiungere l'obiettivo zero emission, il processo di combustione catalitica, nonché quegli accorgimenti (staging, premiscelazione) propri delle combustione low-NOx.
Le attività saranno prevalentemente di tipo sperimentale e saranno svolte su impianti di piccola taglia già esistenti o da realizzare ad hoc impiegando strumentazione e sistemi di analisi specifici. L'attività sperimentale sarà affiancata da una consistente modellistica matematica tesa a simulare i processi per approfondirne gli aspetti più critici e valutare le problematiche della dinamica e dello scaling up dei processi.

Il progetto si sviluppa secondo tre aree:
A) Produzione dell'idrogeno,
B) Utilizzazione dell'idrogeno per la generazione elettrica distribuita
C) Valutazioni Tecniche Economiche e Ambientali.

Obiettivi
Uno scopo del progetto è quello di integrare sistemi di produzione di idrogeno innovativi con impianti di generazione termoelettrica alimentati con combustibili fossili/biomasse o sistemi di termovalorizzazione di residui/rifiuti. Questo scopo sarà perseguito sviluppando ricerche e sperimentazioni che consentano di realizzare sistemi di produzione di idrogeno e separazione di CO2 presso siti che impieghino combustibili tradizionali e non. Obiettivo finale del progetto è quello di ridurre al minimo il costo di produzione di questo nuovo vettore energetico, l'idrogeno, e di minimizzare l'impatto ambientale.
Risultati attesi
1. Sistemi integrati di produzione dell'idrogeno con impianti di generazione termoelettrica.
2. Sistemi di purificazione dell'idrogeno ottenuto da processi di reforming.
3. Modelli di analisi dei dispositivi combustivi dell'idrogeno a bassa temperatura.
4. Modelli di analisi dei dispositivi di cleaning dell'idrogeno.

Finanziamenti
MIUR – Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca (FISR).

Tempi di realizzazione
Tre anni.
Data inizio: 1 gennaio 2006
Data fine: 31 dicembre 2007.

Per ulteriori informazioni vedi il sito: http://www.sardegnaricerche.it/index.php?xsl=370&s=37767&v=2&c=3141&archivio=&vd=&fa=1&c1=

martedì 10 luglio 2007

FESTARCH Il Primo Festival di Architettura in Sardegna

Il primo FESTARCH della Sardegna si è tenuto a Cagliari per tre giorni (29/30 giugno e 1° luglio) presso la ex-Manifattura Tabacchi e al Lazzaretto di Sant’Elia (con una appendice nella Facoltà di Ingegneria), e un’altra parte quasi in contemporanea ad Alghero (il 2 luglio), nella Facoltà di Architettura, per parlare di architettura, del paesaggio e del futuro del mondo.
Il Festiva ha visto la partecipazione di architetti, progettisti, fotografi, artisti e filosofi tra i più importanti della scena internazionale, con la presenza di ben quattro premi Pritker: Rem Koolhaas, Paulo Mendes da Rocha, Zaha Hadid e Jacques Herzog.
Se devo essere onesto, questo primo Festival ha disilluso molto le mie aspettative, sopratutto perché hanno concentrato troppi eventi in pochi giorni. Per esempio, il 29, il giorno dell’apertura all’ex-Manifattura c’erano quattro eventi in contemporanea:
1° Sala: presentazione dell’evento e proiezione della storia della ex-Manifattura Tabacchi; confronto tra centri europei dedicati alla cultura e alla creatività nella trasformazione e utilizzo di alcune aree industriali dismesse in alcune parti dell’Europa;
2° Sala: incontro con il teorico francese del paesaggio Gillies Clément;
3° Sala: conversazione con architetto giapponese Kengo Kuma, che racconta alcuni progetti recenti tra Cagliari e Tokyo;
4° Sala: mostra fotografica e incontro con alcuni dei fotografi più celebri italiani.

Quindi una persona non poteva seguire più di un evento per volta, dovendo scegliere una presentazione e rinunciando alle altre (a malincuore da parte mia ).
Non parliamo poi dell’enorme spesa (oltre 500.000 €) che è stata fatta per il rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio dei prestigiosi ospiti a questo Festival.

Per chi volesse vedere il sostanzioso programma della manifestazione: http://www.festarch.it/ (edit by Joystar 2013: link che potrebbe non funzionare o non contenere più le informazione dell'epoca di questo post)

Pat

lunedì 9 luglio 2007

Carta della Sardegna sotto un'intonaco

Nella cattedrale di Cagliari il mese scorso è stata scoperta, sotto un'intonaco un carta dell'isola risalente al 1500.
Ne parliamo qui sul blog perchè il merito di averla scoperta va ad un nostro docente universitario, il Prof. Giampaolo Marchi, docente del corso di Estimo della facoltà di Ingegneria Edile (e Architettura), nell'università di Cagliari.
Il 14 Giugno ha tenuto una conferenza nella quale ha raccontato il suo stupore quando durante dei lavori, sotto un'intonaco è comparso l'affresco: "Mi trovavo in Cattedrale per motivi estranei a questa ricerca e mai avrei potuto immaginare una sorpresa simile...L’affresco è da attribuire a Geronimo Ferra Pintor e risale al periodo tra il 1570 e 1576, durante la reggenza del Vicerè Conte d’Elda. Tra gli elementi indicativi per la datazione compare anche lo scudo di Filippo II". Prof. Marchi ha poi continuato con la sua esposizione: "Le fonti documentarie fanno spesso riferimento alla carta, che è stata oltretutto cercata a più riprese dallo stesso Filippo II, nelle convinzione fosse stata realizzata su un supporto cartaceo. Invece, la sorpresa: è un vero e proprio dipinto. Ecco il motivo per cui era introvabile negli archivi. c’è sempre stata Chissà quante persone l’avranno osservata distrattamente, senza comprenderne o intuirne il significato e il valore....Purtroppo è solo una parte della carta e la lettura non è immediata. Il resto dell’opera è stato eliminato in seguito all’inserimento delle bifore".
Nell'articolo di M. Lampis (pubblicato il 15 giugno 2007 su L'unione Sarda), dal quale abbiamo preso la dichiarazione di Marchi e la foto a lato, c'è dell'altro. C'è una scoperta nella scoperta: sembra che dietro l’affresco si nasconda un altro dipinto raffigurante la cattedrale. Molto presto Marchi pubblicherà il suo studio e potremmo leggere in modo approfondito questi suoi nuovi studi.


PAT & Joystar

giovedì 5 luglio 2007

Casabella 754


Avevo promesso questa minirecensione già il 21 giugno scorso, poi quando si è trattato di fare un copia & incolla per pubblicarla mi sono accorto che non trovavo più il file. Va bene, succede ogni tanto tra le miriadi di files sparsi per il mio pc di smarrirne qualcuno. Ma veniamo ai contenuti del numero 754.

Interessante spunto di discussione è l'editoriale, sempre curato dal Prof. Dal Co, dal titolo "il vecchio e il nuovo". In effetti tratta proprio di quell'argomento che probabilmente è il più discusso nelle conversazioni tra architetti, progettisti, ingegneri etc...Ovvero modalità e metri di giudizio da adottare per consentire o meno l'inserimento di nuove costruzioni all'interno di centri storici consolidati.

In riferimento all'editoriale ci sono ben quattro interventi, tutti riferiti allo speciale sul "vecchio e il nuovo":

- Vittorio Gregotti, Ristruttarazione della sede del "Corriere della sera", Milano;
- Rafael Moneo, Completamento del "Banco de Espana", Madrid;
- Pierre Louis Faloci, Trasformazione del Museo Rodin, Parigi;
- Ahrens Grabenhorst, Ampliamento e riordino del Museo d'arte e Collezione Robert Simon, Celle , Germania.

Il numero continua parlando di scuole e precisamente di quelle di R. Neutra:

- Richard Neutra, Le scuole del New Deal;

Seguono tre case:

- Glenn Murcutt, Casa nella Kangaroo valley, Australia;
(questa recensione si fa notare per l'ottima pubblicazione di disegni preparatori e tavole varie disposte anche a doppia pagina, una presenza che fa sempre piacere in una rivista di architettura!)
- Steven Holl, Justin Ruessli, Residenza dell'ambasciatore svizzero, Washington D.C.;
- Alberto Campo Baeza, Casa Guerrero, Barbate, Cadice, Spagna.

Nella rubrica "opere recenti" è recensita:

- Enric Miralles e Benedetta Tagliabue, Nuova sede di Gas Natural, Barcellona.

Per quanto riguarda i libri, questo mese c'è la recensione del volume "Il committente e le arti. Cosimo de Medici e il rinascimento fiorentino", edito da Electa, nell'articolo di Roberta Pellegriti: "Ritratto di un mecenate".

Chiude il numero, come consuetudine dei numeri dell'ultimo periodo, una fotografia di E. Stoller del complesso Johnson Wax di F.L. Wright.

Questo numero ha avuto una minirecensione particolarmente "mini", ma quando devo riscriverla da capo mi viene quasi automatico cercare di essere il più sintetico possibile.
Un'ultima cosa; segnalo un approfondimento/analisi di maat, sull'opera di Moneo recensita in questo numero, nel suo blog a questo indirizzo: Postmoderno, postcontemporaneo, quasi antico.


Joystar