sabato 9 luglio 2011

Come chiamare questo intervento?

Davvero, come chiamare questo intervento?
Mah... il problema di fondo è la distanza con l’ultimo aggiornamento: oltre un anno. Un anno senza aggiornamenti rende un blog, già moribondo, praticamente morto. Correnti d’architettura non fa differenze... resta là, online, ma con solo i suoi pochi interventi del passato. I suoi “indici personalizzati” di Casabella (forse una delle poche cose che erano diventate un appuntamento fisso, e che poi non hanno più avuto ragion d’essere con l’arrivo nel 2010 del blog/sito ufficiale della rivista).
Comunque sia, anche se non più seguito come tre anni fa, ho notato che una manciata di visite al giorno le totalizza. Mi pare giusto lasciarlo a disposizione, finché sarà possibile, con i suoi interventi che qualche curioso di passaggio attirano sempre.
Parlando invece di un eventuale futuro del blog: non ho proprio idea di quando potrò trovare un momento per scrivere qualcosa di originale, di nuovo e interessante. Non sono il tipo che voglia coinvolgersi nella polemica attuale sullo stato dell’architettura in Italia. Polemica che a quanto mi risulta dura da almeno una decina di anni nelle varie riviste e siti (ma davvero non si riesce a parlare d’altro?). Il bravo LPP è impegnato nella creazione di critici dell’architettura (avessi avuto la possibilità avrei partecipato anche io), forse però sarebbe meglio pensare a creare migliori architetti dato che la situazione della didattica nelle università italiane (tolte quelle solite due o tre) è assolutamente disastrosa.
Quindi a fare interventi che parlano esclusivamente di quello che va male, seguendo la moda di molti blog, non mi ci vedo proprio.
Altro problema è che sarei rimasto praticamente solo a seguirlo. I vecchi amici collaboratori sono praticamente scomparsi. Alcuni tengono famiglia, altri si sono dati a lavori diversi, lontani dall’architettura.
Ovviamente seguo diversi blog a tema. Per esempio mi piace leggere gli interventi di Emanuele su http://piliaemmanuele.wordpress.com/, o di Pietro Pagliardini su De architettura. Seguo molto volentieri il lavoro di Salvatore D'Agostino su Wilfing (a cui debbo delle scuse con molto ritardo, visto che non sono mai riuscito a rispondere alla sua indagine di due estati fa; eppure la risposta l’avevo scritta, ho ancora la bozza da qualche parte: solo non ricordo più perché non la inviai) ed tanti altri che non cito per non trasformare in un elenco questo breve intervento.
Un saluto a tutti quelli che passano ancora da queste parti ed un augurio di rileggerci presto.

Joystar

PS: chissà... magari aver scritto queste righe mi convincerà a trovare qualche momento per scrivere qualcosa di nuovo.