domenica 8 giugno 2008

Casabella 766

Casabella 766 - Maggio 2008

Altra minirecensione scritta in ritardo. Perciò non ho, ahimè, approfondimenti da proporre ma mi limito ai contenuti.

Un breve intro ci indica subito la direzione che avranno i titoli di apertura della rivista a partire da questo numero e per una serie non specificata di numeri seguenti, in occasione dell'ottantesimo compleanno, ovvero l'insegnamento dell'architettura.
Si inizia con una "lezione" di Le Corbusier. Una visione, che definirei, molto pragmatica della materia da parte del famoso architetto che andrebbe letta (più volte!) da tutti gli studenti di architettura. Quando si studia Le Corbusier difficilmente uno studente si imbatte in questo tipo di scritti, eppure in questi è contenuto molto del vero spirito del maestro francese.
Ma addentriamoci nei contenuti del numero.
Due sono le aree tematiche proposte in questo numero: "i luoghi di lavoro" e "abitazioni unifamiliari".
Nel primo abbiamo:
- Silvia Dainese, Centro logistico e spazi commerciali, Vicenza;
- David Chipperfield, Uffici e studi televisivi, Glasgow, Scozia;
- Graber & Steiger, Una fabbrica tra i campi, Hagendorn, Svizzera;
- Barkow Leibinger, Campus Trumpf, Ditzingen, Germania;
- Lo speciale: Olivetti e Ivrea 1937-2007, con tre progetti in sequenza temporale:
- Luigi Figini e Gino Pollini, Officina ICO Centrale, 1937;
- Eduardo Vittoria, Centrale Impianti, 1956;
- Giacopelli Architetti, Restauro ICO Centrale, 2007.
Nel seconto tema, ovvero "abitazioni unifamiliari" sono presenti:
- Alvaro Siza, Casa do Pego, Sintra, Portogallo;
- Eduardo Souto De Moura, Casa "Bom Jesus" II, Braga, Portogallo.
Segue l'annuncio di una conferenza organizzata per l'occasione degli ottant'anni di Casabella intitolata "cosa ho imparato dall'architettura". Si terrà il 20 giugno presso la Cava Cengelle e interverranno Alvaro Siza e Eduardo Souto De Moura. Per partecipare, visti i posti limitati all'interno della cava, bisogna essere iscritti presso l'email messa a disposizione (la scrivo qui nel caso qualcuno fosse interessato, sempre che siano rimasti posti disponibili, eventi.casabella@mondadori.it ).
Collegato quindi agli ottant'anni della rivista segue un breve articolo e alcune foto della Cava Cengelle situata a Pederiva di Grancona, Vicenza.
Per lo spazio "la biblioteca dell'architetto" è presente un'interessante recensione (nell'articolo "DWB/HMS L'unione fa la forza" di Alberto Muffati) di due libri: "100 Jahre Deutscher Werkbund - 1907-2007 a cura di W. Nerdinger, Prestel, Monaco-Berlino-Londra-New York 2007" e "Haefeli Moser Steiger - Die Architekten der Schweizer Moderne a cura di S. Hildebrand, B. Maurer, W. Oechslin, GTA, Zurigo 2007".
Chiude, in ultima pagina, la copertina di "Costruzioni" n° 193 del marzo 1946.

Joystar

4 commenti:

  1. Ma solo io ho notato che negli ultimi tempi Casabella potrebbe chiamarsi "CasaSiza"? Grande merito al maestro portoghese ma ogni tanto si potrebbe pure cambiare no? Oltretutto non tutte le sue realizzazioni sono degne di nota, alcune sono proprio bruttine secondo me.
    Per gli ottanta anni chi invitano? Ci sono nomi, tantissimi nomi invitabili, ma guarda un pò, ancora Siza.
    Scusate il piccolo sfogo sul vostro blog, sono capitato qui per caso ed essendo un lettore di casabella non potevo non scriverlo da qualche parte.
    Un saluto.

    Maurizio Castelletti

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  2. In effetti il commento di Maurizio Castelletti è estremamente pertinente... Ha anche gli articoli più succosi...

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  3. Non sono un grande esperto del progettista portoghese, devo essere sincero, comunque ho notato anche io la cosa. E come non notarla dopotutto, da quando inserisco i contenuti di casabella sul blog per me è impossibile non averci fatto caso. Ultimamente poi è stato inserito qualchè progetto (tipo le abitazioni sociali SAAL) che, a mio parere personale, non sono proprio eccezzionali. Insomma anche dei più grandi maestri, se si va a spulciare tutto, si trova prima o poi qualcosa di "bruttino" (come lo definisce Castelletti). E' inevitabile secondo me. Con Siza, casabella, rischia un pò di cadere in questa situazione, invece di rendergli giusto merito potrebbe causargli qualche piccola ombra quà e là (oltre a causare in molti lettori un pò di allergia...). Il tutto "imho".

    Joystar

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  4. Mi avete incuriosito con questa storia di Siza. E quindi sono andato a spulciarmi le pubblicazioni. Per essere precisi Casabella ha pubblicato l'ultima opera di Siza a maggio del 2007...poi ha rimesso materiale nel numero di febbraio 2008. Certo però che da allora sono quattro numeri consecutivi e poi invitarlo anche per gli ottanta'anni, la cosa diventa un pò strana...comunque dai...nulla di così sensazionale secondo me, comprate Domus o l'Arca e Casabella sfogliatela in biblioteca (scherzo ovviamente, rimane una grande rivista di architettura...solo da non esaltare esageratamente, ma neanche da condannare troppo, anche lei ha i suoi alti e bassi).
    Un saluto.

    Reason

    PS: per quanto riguarda il SAAL si può dire che si tratta di un completamento di un'opera, diciamo, giovanile...è normale che soffra dell'impianto iniziale avvenuto tantissimi anni prima. Probabilemnte se lo relazioniamo alla sua epoca potrebbe risultare un ottimo lavoro per un giovane siza.

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Grazie per aver lasciato un commento su Correnti d'Architettura. Joystar