venerdì 18 gennaio 2008

Casabella 761 762

Numero celebrativo questo doppio 761 762, e strano per certi versi. Si eclissa per una volta l’ordine tipico visto negli ultimi numeri, con sezioni a tema, e domina su tutto un unico argomento: “le biblioteche”.

Perseguendo un po’ l’iniziativa del numero 760, anche qui non è presente nessun editoriale ma una serie di frasi ordinate per punti estratte da: Walter Benjamin, Strada a senso unico, Einaudi, Torino 1983. Si tratta di due gruppi di citazioni che fanno riferimento al tema portante (in questo caso i libri, collegati ovviamente alle biblioteche). E sono discretamente provocatorie nei loro contenuti. Il primo gruppo è un insieme di aforismi sulla figura del critico d’arte, prevalentemente letterario all’inizio ma nei punti successivi Walter Benjamin non fa distinzioni, comprendendo qualsiasi arte che rientri nelle mire del critico. Per esempio, giusto per citarne qualcuna a caso, possiamo leggere: “… I. Il critico è stratega nella battaglia letteraria; … III. Il critico non ha niente da spartire con l’interprete di passate epoche artistiche; … VIII. I posteri dimenticano o esaltano. Solo il critico giudica a cospetto dell’autore. … “. Il secondo gruppo invece si regge sul sillogismo, molto originale e alquanto divertente, tra le prostitute ed i libri. Si capisce subito, citando il primo di questi (che poi da il titolo a tutto questo “editoriale”) : “Libri e prostitute si possono portare a letto”, la vena assai umoristica della cosa.
Un esperimento editoriale interessante da parte di Casabella che, personalmente, ritengo attirerà a se diverse critiche; tuttavia la prima parte, che parla appunto del mestiere del critico, sembra quasi esser stata messa lì per, in qualche modo, giustificarle o se non altro tamponarle e alleggerirle.

Ma entriamo nel vivo dei contenuti della rivista.
Si comincia con la biblioteca di OMU a Colonia di OM Ungers, introdotta da una bella sintesi di Chiara Baglione che in poche righe riesce a cogliere il pensiero del maestro, recentemente scomparso. Mi è piaciuto particolarmente e ne voglio citare un breve estratto che comprende una bella definizione di architettura da parte di Ungers: “ ''Grande cosa è l’architettura, e non è da tutti porvi mano. Colui che osa chiamarsi architetto dovrà avere uno spirito eletto, inesauribile diligenza, vastissima erudizione e soprattutto una profonda capacità di giudizio e una profonda saggezza''. Difficile trovare, crediamo, parole più appropriate per ricordare un protagonista che tanto ha dato alla cultura architettonica del XX secolo.”.

Divisa da un racconto di Robert Musil tratto da “L’uomo senza qualità”, Einaudi, sempre sul tema delle biblioteche, segue un progetto di Hans Sharoun: la Staatsbibliothek di Berlino costruita dal 1963 al 1978.
Dopo si continua con un’altra biblioteca storica: la Beinecke Rare Book Library di SOM Gordon Bunshaft nella Yale University del 1959-1963.

Un altro intermezzo letterario, tratto da “La missione del bibliotecario” di Josè Ortega Y Grasset, divide i precedenti progetti da una serie di biblioteche di recente costruzione che, per brevità, mi limito ad elencare:
- Alberto Kalach, Biblioteca Josè Vasconcelos, Città del Messico;
- David Chipperfield, Des Moines Public Library, Des Moines, Iowa;
- King Roselli, Biblioteca Pio IX, Pontificia Università Lateranense, Roma;
- ch+qs arquitectos, Biblioteca pubblica Làzaro Carreter, Villanueva della Canada, Spagna;
- Atelier De Santos, Biblioteca Universitaria, Ponta Delgada, Isole Azzorre;
- Joao Luis Carrilho da Graca, Biblioteca Alvaro De Campos, Tavira, Portogallo;
- Patkau Architects, Ampliamento della Centennial Library, Winnipeg, Manitoba;
- Martin Lejarraga, Biblioteca dell’università politecnica, Cartagena, Spagna;
- Adjaye Associates, Idea Store, Londra;
- Ampliamento della Biblioteca civica di Stoccolma.

Dopo questa carrellata di biblioteche chiude degnamente il tema un articolo, che consiglio vivamente di leggere e che meriterebbe un approfondimento a parte (che dovrò segnarmi da affrontare prossimamente), dal titolo “Le ragioni per cui internet non renderà inattuali le biblioteche (ne renderà inutile costruirne di nuove)” scritto da Mark Y. Herring.
A fine numero un solo progetto, per così dire, fuori tema:
- Gianni Botsford, Casa Kike, Cahuita, Costa Rica.

Dulcis in fundo ci sta un regalo per tutti i lettori, invece di una delle foto, a cui ormai ci eravamo abituati, di Ezra Stoller, è presente la copertina del primo numero di Casabella datato gennaio 1928; messa in occasione dei festeggiamenti per gli ottanta anni della rivista, a cui, con l’occasione vanno gli auguri da parte di Correnti d’architettura.

Joystar

PS: con questo numero è allegato un cd con tutti gli indici di Casabella dal numero 632 al 760, molto utile per chi cercasse qualche progetto o articolo particolare e magari non può connettersi per controllare qui su Correnti d'architettura.

1 commento:

  1. Già dalla copertina pareva dovesse succedere qualcosa di strano all'interno, sapete, quando si ha quella sensazione che il contenitore di un prodotto sta cercando di dirti qualcosa...
    Dalla mia, non sono un'amante di casabella, ne avrò comprati tre in tutto, ma credo che questo lo comprerò. Aspettatevi un commento ;)

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Grazie per aver lasciato un commento su Correnti d'Architettura. Joystar